ANNO 1597. 285 Noterò da ultimo, che la solennità dell’ incoronazione della moglie del doge fu abolita dai correttori sopra la promissione ducale, dopo la morte del Grimani. Tuttavolta anche Elisabetta Quirini, moglie del doge Silvestro Valier, nel 1693, ottenne di essere pubblicamente coronata : nè più accadde di poi. CAPO XV. Pretensioni del papa sulla sovranità di Ferrara. Parte, che vi prende la repubblica. La morte di Alfonso II, duca di Ferrara, avvenuta in questo anno 1597, a’ 17 di ottobre, diede occasione a gravi controversie con la corte di Roma. Egli non lasciava figliuoli, benché avesse avuto tre mogli : perciò stabilì suo erede Cesare d’Este marchese di Montecchio, figlio di Alfonso I d’ Este, duca di Ferrara. Era nato da una terza moglie di questo prima che la sposasse, e perchè non era ella di condizione pari alla sua, l’avea sposala in secreto. Sebbene per legge il susseguente matrimonio avesse legittimato la prole bastarda ; tuttavia il papa Clemente Vili prese argomento da questa circostanza per dichiarare inabile a possedere il ducato di Ferrara tutto il ramo del marchese di Montecchio. Cesare nondimeno ne pigliò il possesso, e vi fu accolto con tutte le più festose dimostrazioni di allegrezza e di giubilo. Clemente Vili d’ altronde, a cui spettava il dargliene l’investitura, si rifiutò dall’ acconsentirvi : anzi minacciò di punirlo con censure ecclesiastiche e con armi temporali altresì. Invocò Cesare allorà 1’ assistenza della repubblica di Venezia, la quale pose in opera ogni mezzo per indurre il papa ad accomodamento : ma indarno, perchè il papa voleva per questa via diventare padrone assoluto di Ferrara. I veneziani, trovando in lui tanta fermezza, esortarono Cesare a tener fermo anch’ egli, assicurandolo, che gli avrebbero prestato assistenza a tutto loro potere. E di fallo il senalo spinse