ICO LIBRO XXXIII, CAPO XXXIX. serviva di forte pretesto al re di Francia. Le esibizioni del re di Portogallo erano generiche e poco fondale. Abortirono pure le speranze concepite sulla Polonia, a cagione della malattia di quel re e della ritrosia dei grandi. Vacillava altresì, con grave dolore del pontefice e dei veneziani, la costanza del re di Spagna. Sep-pesi, che il consiglio di Madrid aveva biasimato don Giovanni d’ Austria per essersi esposto ad arrischiare battaglia in un affare, che interessava più direttamente i veneziani che non la Spagna. Ed oltre a ciò lo stato decadente degli affari della Fiandra sempre più scemava la speranza, che il gabinetto di Madrid, tardo di natura e circospetto, avesse per la guerra contro i turchi quello zelo operoso ed efficace, che vi si richiedeva. Le quali disposizioni dei principi non trattennero però i veneziani dal sollecitare i loro preparativi per dar principio alla campagna. Sebastiano Venier, generalissimo della flotta, fu richiamato ed ebbe l’incarico di stare alla custodia del Golfo: ed in sua vece il comando supremo dell’armata navale fu affidato ad Jacopo Fo-scarini, eh’ era allora provveditore generale nella Dalmazia. Trasferitosi il nuovo comandante a Gorfù con nove galere, assunse la suprema direzione della flotta ed applicossi a rinforzarla con nuove milizie fatte tragittare da Brindisi. Ma non furono meno solleciti i turchi, i quali, ripigliando coraggio per la lentezza dei cristiani, incominciarono a racconciare quante vecchie galere trovavasi nei loro arsenali, e radunarono numerose milizie da tutte le parti dell’ impero. E tostochè furono allestiti, uscirono dallo stretto di Gallipoli sessanta vascelli armati sotto il comando di Caraz-Alì, e diedero il guasto alle isole di 'fine e di Ccrigo, nel mentre che aspettavano l’arrivo di UIuz-Ali con quanti più legui avesse potuto raccogliere, onde recarsi di conserva a devastare i litorali dell’ isola di Candia, e quinci comparirea fronte dell’armala cristiana per impedire i progressi e rivendicare l’onore della flotta ottomana.