anno 1575. 181 ora, clie un’ esperienza (li (lue anni ne aveva palesato 1’ inutilità dello sperarla, propendeva invece per l'accomodamento, indussero facilmente i decemviri nell’ opinione di preferire adesso la pace. Quindi, accettatone da questa magistratura il parlilo, nemmeno il senato tardò a persuadersi della convenienza dell’ abbracciarla. CAPO XLVI. Pace conchiusa tra la repubblica e il sultano. In conseguenza della deliberazione presa, furono mandale istruzioni al bailo Marc’ Antonio Barbaro, ed il pieno potere di trattare e concliiudere la pace alle medesime condizioni, di cui aveva ricevuto due anni addietro la facokà. Fu interposta la mediazione di monsignor d’Aix ambasciatore di Francia, il quale da Venezia slava per recarsi a Costantinopoli. Il quale uffizio aveva di buon grado acconsentito lo stesso re di Francia, clic fosse pur da lui assunto. Di lutto fu data notizia al bailo : ed in quel frattempo medesimo inviavasi nuovo bailo in quella capitale Andrea Badoaro. L’ ambasciatore francese prestossi con molto zelo ed impegno alla buona riuscita del traltato: il quale fu stipulato il dì 7 marzo 1573. L’islromento di questa pace è portato dal Lunig (I), ed è espresso nei termini, che qui trascrivo. « Marcantonio Barbaro procurator di san Marco et bailo per il serenissimo doge, il signore Alvise Mocenigo et serenissima Signoria di Venelia appresso I’ eccelsa Porta del gran signore sullan Selim Han figliolo di sullan Suleiman Han imperatore di mussol-manni per la commissione et commandamento datomi dal detto serenissimo doge el Signoria di Vinelia ho fatta et conclusa la pace con il dello altissimo el potentissimo gran signore sullan Selim Han con li solloscritli capitoli, et prima: (i) Lunig Cod. Itnliae Diplomseni. VI. ntim. CXYI.