ANNO 4571. 133 » segnale di tela gialla in mezzo al petto; ed avendo i giudei coi » loro varii ingegni e frodi impetrato di non portare quel segno, » si frammischiano con donne cristiane, ammaestrano i giovani a » suonare e a cantare, tenendo pubbliche scuole; Vada parte, che » qualunque giudeo, il quale non porli il segno di tela gialla, sia • condannato, senza veruna grazia nè remissione, alla pena stàbi- • lita. E similmente, nessun giudeo possa tenere scuole di qual-» siasi ammaestramento o dottrina, o di ballare o di cantare o di » suonare, ovvero in altra guisa insegnare nella nostra città, sotto » pena di cinquanta ducati e di sei mesi di carcere. Sia lecito per » altro ad essi il medicare, » Convien dire, che i pochi ebrei, i quali esercitavano la medicina, avessero saputo contenersi nei limiti dell’ onestà e del dovere, e perciò abbiano potuto meritarsi l’eccezione suindicata. Quanto poi al delitto di chi avesse avuto commercio con donne cristiane, ne fu raddoppiata la pena. Da varie città dello stalo veneziano furono espulsi gli ebrei per le istanze che fecero al senato le cillà stesse; in alcune delle quali sebbene ottenessero di poi di ritornarvi, più lardi vi furono di bel nuovo scacciali. Perciò da Vicenza lo furono nel 1153 e nel 1186 ; da Treviso nel 1109 e nel 1509 ; da Bergamo e dalla Riviera di Salò, nel 1179; da Brescia nel 1163; e più tardi da Belluno c da altri luoghi. Nè vi poterono più metter nido. L’ argomento della tolleranza degli ebrei nelle cillà cristiane era divenuto nel secolo XV un soggetto di teologiche dispute, non in Venezia e negli stali veneziani soltanto, ma eziandio in molte altre provincie d’ Italia: ed il primario appoggio di queste dispute consisteva in ciò, se fossero lecite le condotte degli ebrei in vista delle usure, che vi esercilavano. Nel che sosteneva con grande calore la opinione negativa il rinomatissimo Celso (1). Quanto a Venezia, volle il Consiglio dei dieci esaminarne la maleria col celebre cardinale Bessarione, ch’era allora nunzio pontificio presso (i) Veti, il Fabricci, Bibllot. wed. et inf. lalinil.