178 LIBRO XXXIII, CAPO XLV. » questo primo anno potessero i turchi, dopo una rotta così gran-» de, porre insieme una nuova armata così potente? che con essa » fussero arditi di uscire su ’1 mare alla difesa delle sue riviere ? » Et pur habbiamo veduto, che «’ hanno fatto facile ciò che da » tutti era stimato prima impossibile ; sono usciti su ’1 mare; » hanno fatto a’ luoghi nostri molti danni et maggiori pericoli : si » sono con le loro galee posti alla fronte delle nostre, hanno di-» feso tutti i loro paesi, et finalmente con tutta 1’ armala si sono » condotti a Costantinopoli. Qual maggiore argomento possiamo « bavere della lor potenza, qual più certo indicio de’ successi » dell’ anno venturo? Se dopo ritrovarsi vinti et abbattuti tanto » dall’ avversa fortuna, hanno subito potuto riprendere tanto di » ardimento et rimettere tante forze, si può molto bene andare » considerando, quali cose sieno per ardire et per potere, dopo » havuto tanto di tempo a rifarsi, dopo ricuperata in gran parte » la pristina loro riputatone et grandezza. Ma pensi uu poco di » gratia chi diversamente sente, se nella prossima estate usciran- • no i turchi a nostri danni, così potenti per mare et forse insieme » per terra, come molli affermano; et che il re cattolico mosso . da allri suoi particolari importanti rispetti per nuovi dubbii che » gli nascano de’ moli de’ francesi o degli alemanni, come già si » ragiona ; overo per altra simile cagione si risolva di tenere • occupate per la sicurtà della Fiandra le sue forze apparecchiate » per lo servilio della lega, come quest’ anno passalo ha fatlo ; o » pur se gli venisse pensiero di dover mandare ad effetto il suo » antico et principale disegno dell’ imprese d’Africa, delle quali, » come sappiamo cerio, niun’ allra cosa essere, nè più desiderata » nè più stimala da gli spagnuoli, così il non bavere voluto far » invernare Tarmata in Levante accresce molto gli antichi sospetti: » in qual modo potremo noi difendere Candia, Corfù et gli altri » luoghi et stati nostri più imporlanli contra tante forze dall’ im-» minenle pericolo ; mentre ci appoggiamo a chi non ha risoluto » et costante animo di sostentarci ; onde con la falsa speranza di