anno 1571. 135 severe e tormentose. Lo Zamberli (1) ce ne conservò la notizia unitamente al nome dei malfattori, cosi scrivendo, sotto il dì 4 luglio Ift 80: « Servandeus, Moyses, Lazarus, Jacobus , Cervus, • Donalus, Salomon, Tays, et Francosius judaei, eo cjuod interfe-» fecerunt in Parasceve quemdam puerum christianum et sangui-» nem baurientes ipsum immolaverunt; quidam combusti vivi, alii » diversimode damnati. » Della perfidia di costoro contro questo fanciullo cristiano, che nominavasi Simeone, e che fu da loro sacrificato nel venerdì santo, in disprezzo del cristianesimo, parlò anche il Cornaro (2) : è inutile, che io qui mi trattenga di soverchio: basti l’averla commemorala. La vigilanza e la severità del Consiglio dei X furono quindi sempre più provocale ad usare ogni più possibile modo per frenare T audacia e 1’ empietà di gente sì pertinace. Furono rivocatc di bel nuovo, in quell’ anno stesso, tutte le concessioni e le grazie impartite ad essi per 1’ addietro ; e una seconda volta, nove anni dopo, fu confermato il decreto , che rivocavale ; e finalmente nel 1495, addi 15 luglio, lo stesso Consiglio dei dicci pronunziò una riconferma dei precedenti, in vista appunto delle loro gravissime enormità. Eccone le parole; « Per hoc concilium de » 1480 et 1489, 23 julii, fuerunt revocatae omnes concessiones » factae Judaeis de non portando 0. Verum quia quotidie admit-» tuntur multa enormia per Judaeos, qui vadunt sine 0 ; Vadit » pars, quod aliquis Judaeus, et sit quis ille velit, non possit ire » per islam civitalem ncc per terras et Iocos nostros absque dieta » 0. » Sulle quali rivocazioni di grazie e rinnovazioni e riconferme di decreti penali contro di essi, il dotto Gallicciolli sapientemente ragiona c dice: « Così quella povera gente, abusando delle » grazie e indulti concessigli dal principe, affinchè non fosse espo-» sta al ludibrio della plebe indisciplinata, per giusto giudizio di (1) Compendio delle sentenze criminali dell'' anno \l\5o al 1G00, sollo il num. i53o. Ve«l. il Gallicciolli, pag. 280 del tom. III. (2) De cuku s. Simeonis pueri, nel fine del tomo de1 suoi opuscoli.