66 E qui si noli umana contraddizione: si daranno persone di s'i squisita e dillcata creanza a parole, di tale rispetto per le papille olfattorie, e la immaginazione degli uomini, che vi chiederanno anticipatamente perdono o licenza s’ a-vranno a nominare, con sopportazione, le piante dei piedi, e non avranno poi orrore nessuno a ferirvi la vista e lo stomaco con quell’ atto nemico, nè trattenuti dalla pulizia delle stuoie o dalla preziosità dei tappeti, ve ne lasceranno nella stanza le tracce, ben fortunati se quando v’ incontrate con loro tra via 1’ aria non vi spiri incontra al volto, o non sieno sotto vento del loro labbro le guance! Costoro, questi liberi sputatori, sono d’un egoismo, d’ una misantropia da non dirsi : professano il maggior disprezzo peMoro simili, e tolga il cielo, che-sieno posti a certe altezze, e il loro labbro sia a tiro di qualche aperta finestra ! Yi so dir io, che se ne accorge chi passa che sentirà pioversi addosso senza vedere le nubi, e stenderà ancora a certificarsi la mano. E questo pericolo a’ tempi del Gozzi non si correva pure in teatro? Barbari tempi, nemici della buona creanza, in cui stavano al buio in teatro, e mangiavano al buio in teatro le folaghe! A cagion di costoro, di questi uomin-lu-macce, che lasciano il sCgno ove posano o pas-