anno 1571. 103 comodamente salire. Musíala deliberò di dare nel tempo stesso da più parti l’assalto alla città; egli medesimo volle comandarne personalmente le mosse. L’impeto degli assalitori fu terribile e sostenuto con un valore incredibile. 1 turchi alfine s’impossessarono del rivellino, che proteggeva la porla di Limissò. Questo era minato. I difensori posero fuoco alla mina; c gli assalitori furono balzali in aria e Ira quelle rovine sepolti. Il Bragadino aveva fatto costruire dentro delle sfrantumate mura alcuni trincieramenti di terra, dove i suoi erano tuttavia risoluti di aspettare a piede fermo i nemici. Erano entrambi cosi vicini, che potevano parlarsi a vicenda. E parlavano ora provocandosi, ora cercando di smuovere la costanza l'uno dell’ altro, ora di corromperne la fedeltà. I turchi gridavano, eh’ era ormai vano lo sperare dalla flotta verun soccorso; perche questa non osava di mettersi in mare : offerivano patti onorevoli se cedevano, lanciavano lettere in città, proponevano colloquii. Ma il Bragadino inflessibile non volle mai cedere ad ascoltarli. I turchi perciò si accinsero ad un quarto assalto, a cui gli animava il feroce Mustafà. Astore Baglione c Luigi Martinengosi posero alla testa della guarnigione per sostenerlo. Il Baglione stava sulla breccia esortando i suoi c combatteva tanto da vicino, eh’ ebbe la gloria di riconquistare una bandiera di san Marco, che i turchi avevano tolto ai veneziani a Nicosia, e che portavano nelle loro ordinanze : il Martinengo, a cui quel luogo era stato consegnalo in custodia, sosteneva l’impeto degli assalitori con tanta fermezza, ch’eglino al fine disperarono di vincerlo. I turchi ebbero appiglio allora ad altre armi. Empirono di legno e di fascine lo spazio tra il rivellino e la porla; vi appiccarono il fuoco gettandovi dentro varie misture e specialmente un legno, ch’è prodotto in quell’ isola, e che gl’indigeni dicono tezza, il quale acceso rende di sè grandissimo, ma ingratissimo odore. L’incendio di queste materie riuscì assai molesto agli assediali, i quali doveltero porsi a qualche disianza per evitarne l’insopporlabilc