anno 1571. 63 l’aspetto che pigliavano gli affari di questa guerra in sull’ incominciare del novello anno 1571. Giunto appena a Venezia questo messo del bailo, il senato stanco delle difficoltà, che ritardavano in Roma la conclusione della lega, abbracciò con calore questo nuovo mezzo di alleviare le sue angustie. Sperò mollo circa le condizioni di questo accomodamento, che la Porla gli faceva proporre ; particolarmente perciò, che promosso da parie loro mostrava in essi o timore o debolezza di forze. Considerò in pari tempo, che quand’ anche la notizia di cotesto maneggio pervenisse ai principi, di cui cercavasi 1' alleanza, non potrebbe produrre verun effetto sinistro ; potrebbe anzi giovare a farli determinare ad una chiara ed assoluta risoluzione delle loro intenzioni. Chiedeva il gran visir Mehemet, che la repubblica gli mandasse a Costantinopoli un incaricato, con cui trattare sull’ argomento con piena libertà di poteri. Perciò fu scelto Jacopo Ragazzoni, siccome quello, dice il Paruta, « che per molti suoi traf-» fichi haveva in tale negotio importante interesse, et come per-» sona di molta isperienza era stimato altissimo a tutto questo » maneggio di trasferirsi a Costantinopoli, per trattare la restilu- • lione delle persone et delle robe de’ mercanti, ch’erano da ogni » parte state intercette. • Fu il Ragazzoni incaricato inoltre dal consiglio dei Dieci di porlare al bailo della repubblica alcune secrete istruzioni, per le quali venivagli comandato : — 1, di non mostrarsi lontano dalle proposizioni di pace, che il gran visir fosse per fargli ; li, d’insistere perchè il regno di Cipro fosse restituito ai veneziani : la qual cosa proponevasi da trattare o per mezzo di un pagamento ai turchi in compenso della porzione già conquistata da loro ; o ritenendosi la repubblica la città di Famagosla, oppure concambiando il terreno, che ricuperavasi, col cederne ai turchi un equivalente in altri luoghi ; III, che i limiti dell’ Albania e della Dalmazia fossero ristabiliti com’ erano pria della guerra.