NICOLA 1 E LA STAMPA tro l’atteggiamento poco benevolo di qualche po- tenza. Quante volte un giornalista se n’ è andato tutto contento da Cettigne, persuaso di avere usato una straordinaria abilità nello strappare al Principe una indiscrezione...., mentre era stato il Principe, che con molto tatto aveva girato la con- versazione in modo da far dire al suo interlocu- tore, ciò che voleva e che a lui interessava si sa- pesse. Anche durante la guerra, ben sapendo quale importanza potesse avere il dare una notizia in un modo piuttosto che in un altro, e come potesse giovare al suo paese la stampa preparando l’opi- nione pubblica in senso favorevole al Montenegro, accoglieva con ogni sorta di cortesie al suo quar- tier generale i corrispondènti, e, dietro chiari e precisi ordini suoi, altrettanto facevano tutti i comandanti. Quelli che hanno preso parte all’ ul- tima guerra ricordano ancora la figura caratteri- stica dell’ amico Stilmann, fino da allora corri- spondente del Times, che sbucava fuori da tutte le parti, portando a tracolla un mezzo arsenale, fra canocchiale e macchina fotografica, e che così nobilmente interpretava le simpatie del suo gior- nale, distribuendo a larghe mani soccorsi fra i poveri erzegovesi che morivano di fame. Egli rac- colse anche due orfanelli abbandonati, ai quali i turchi avevano trucidati i genitori e che, salvo er-