112 libro xxxiii, capo xxxv. erano montate da spagnuoli, veneziani c maltesi. Eglino inviluppati da forze tanto superiori alle loro, fecero sin da principio vigorosissima resistenza : la capitana di Malta fu presa ; poi fu ripresa dal valore di due delle sue conserve. In questo conflitto, una galera veneziana, montala da Benetlo Soranzo, prese fuoco e perì con lutte le sue genti. Giannandrea Doria, per quanto si sforzasse a respingere l’impeto dei nemici, non poteva mai pigliarne il di sopra : Uluz-Àlì aveva sempre avuto il vantaggio dell’ offensiva. Ma quando si accorse, che il cenlro dell’ armata era in disordine e che trenta galere erano perile* tra gli scogli della costa, perde ogni speranza di salute. Spiegò quindi tulle le vele al vento e con trenta legni attraversò le ordinanze dei collegali : il resto delle sue galere, clic non poterono seguirlo, rimase preda dei vincitori. E così in cinque ore di combattimento fu decisa la sorte di due flotte, che oltrepassavano in numero quante mai flotte si fossero vedute per l’addietro sul mare. Lacere vele, attrezzi e frantumi delle galere, tagliati cadaveri coprivano per più miglia la superficie di quelle acque : alcune galere da lontano fuggivano, altre mezzo arse, mezzo sconquassale aspettavano di essere predate dai vincitori, ed altre vuote di gente mareggiavano in balìa de’venti : quelle, che poca o nessuna parte avevano preso alla zuffa, erano corse a nascondersi nel golfo di Lepanto. Alcune più precise particolarità di questo memorando combattimento ci furono conservate dal Gallucci (1), le cui parole voglio qui, a migliore illustrazione, trascrivere. « Fu la battaglia, » die’ egli, tant’ horribile e spaventosa, che il mare fatto rosso » per il molto sangue sparsovi, e coperto dei fragmenli de’ fracas-» sali legni e di molti migliara di corpi morti, rendeva una vista » formidabile ai risguardanti. Piacque a S. D. Maestà, che i nostri > con felicissimo successo in breve ottenessero la vittoria, della » quale hebbero buona parte le galeazze Bragadine, che con (i) Nella viti di Jacopo Ragazzoni.