anno 1569. 9 » nuovo asilo. » La quale vertenza non so come si possa riputare indizio di vassallaggio, nè come si possa dire, che perciò i turchi abbiano trattato da vassalli i veneziani. Dal Paruta ; nomino il Paruta appunto perchè il Darù si fa largo a stravolgere la verità, abusando-del nome di lui; dal Paruta il fatto ci è narrato in ben altra guisa. Narra egli infatti, che i cavalieri di Malta travagliavano sommamente i mari, corseggiando sui turchi, perciocché turchi, e sui cristiani, perciocché trafficavano coi turchi : spinsero anzi le loro scorrerie sino ad entrare nell’ Adriatico ed a recare molestia al commercio pacifico dei veneziani coi turchi. Del che la Porta ottomana lagnavasi colla repubblica di Venezia, non già perchè sua vassalla trascurasse di provvedere alla sicurezza di quel commerciò ; ma perchè, padrona e custoditrice dell’ Adriatico, soffriva che fossero danneggiate sotto degli occhi suoi le cose dei suoi amici e alleati. Perciò Solimano preparavasi ad uscire da Costantinopoli con un’ armata navale, a fine di reprimere l’insolenza di quei ladri crocesignati. La quale disposizione della Porta penetratasi appena dal Senato, a cui non poteva piacere la presenza delle galere turche nel golfo, lo indusse a dar ordine sollecitamente al provveditore della flotta veneziana di far intendere al comandante delle galere di Malta, che si dovesse astencre dall’entrare coi suoi legni nell' Adriatico, e molto più poi dal recare molestia ai legni di qualsiasi nazione, che vi navigavano, o che navigando in altre acque fossero diretti per questo viaggio. E infatti il provveditore veneziano, avendo trovalo in contravvenzione a quest’ ordine alcuni legni maltesi, li fece prigionieri e ne fece impiccare alle antenne i capitani, e cosi gl’ indusse a non più provocare le vendette dei turchi, le quali avrebbero certamente potuto farne sentire gli eifetti anche sugl’ interessi della repubblica nostra. In questo il Darù sognò, che i turchi aveano trattato i veneziani da vassalli. Egli solo poteva sognarlo: non mai qualunque altro, che voglia studiare la nostra storia a fonti veritiere e con animo scevro da prevenzioni o passioni. VOL. ix. 2