158 unno xxxm, capo xxxvhì. loro coraggio ; sicché, non curando punto le tempeste impetuose che agitavano il mare, risolsero di tentare 1’ espugnazione di Malgariti, castello dei turchi sulle coste dell’Albania. Furono mandate perciò a quella volta trenta galere, sotto la scorta di Marco Quirini, con sei mila fanti governati da Francesco Cornaro provveditore di Corfù, da Prospero Colonna, da Paolo Orsini e da altri capi di guerra. Al primo avvicinarsi di queste forze, i turchi, spaventati di già per la fama della grande giornata di Lepanto, non valsero ad opporre ad esse resistenza veruna. Si resero a discrezione. Guadagnata perciò con tanta facilità la fortezza, i capitani si persuasero della somma difficoltà di conservarla, né volendo per essa fare spreco di denaro e di genti, che vi rimanessero a presidiarla, risolsero di concorde sentimento di smantellarla. Dalla prosperità di questo evento innalzato a maggiori speranze il Venier, propose la conquista dell’ isola di santa Maura, il cui castello, unica sua difesa, dicevasi in cattivo sialo e sprovveduto di difesa. Trecento soli soldati, per quanto gli era stato riferito, ne formavano la guarnigione; sicché se ne figurava facilissima l’impresa. Ma il Soranzo, proveditor generale, assicuravalo non essere esatta quella relazione, ed altre circostanze svantaggiose delle sue truppe gli poneva sott’ occhio, onde dissuadcrnelo : tanto più, che i due capi di guerra Prospero Colonna e Paolo Orsini, dopo l’impresa di Malgariti, cransi allontanati. Tuttavolta il Venier volle star fermo nella sua determinazione, e nel febbraro del seguente anno 1572 condusse tutta I’ armata a quell’isola. Vi sbarcò un corpo d’infanteria e di cavalleria; andò in persona col colonnello Rancone ad esplorare il silo : ma trovando le cose ben diverse dalla relazione avutane, e disperando ormai di buon successo, videsi in necessità di abbandonare l’impresa. Perciò, senza fare verun’ allra prova, riparli con tutta l’armata ; di cui mandò in Candia venticinque galere, sotto il comando del Soranzo ; ed egli col rimanente ritornò a Corfù.