28 LIBRO XXXIII, CAPO V. Lo stesso de Torres, ottenuta dal re di Spagna tanta condiscendenza, passò innanzi cd andò in Portogallo a tentare altrettanto col re Sebastiano I : ma sebbene questo principe, giovine di soli diciassette anni, si dichiarasse pronto ad assistere i veneziani a seconda dei desiderii del santo padre: pure, allegando a pretesto la pestilenza, che aveva colpito nel precedente anno la sua capitale, dimostrava impossibile ad effettuarsi Y allestimento delle dieci galere, che solevano armarsi in quel regno. Nel medesimo tempo, che questi uffizi facevansi dal papa presso le corti di Spagna e di Portogallo, per le istanze dei veneziani ; Giovanni Michele, ambasciatore della repubblica presso l’imperatore Massimiliano II, si adoperò a tutto suo potere per indurre cotesto monarca ad una lega contro il turco. Il Micheli fu ascoltato di buon grado : 1’ imperatore molto promise, ma in termini generali, riserbandosi a più precise dichiarazioni tostochè fossero palesi i movimenti degli altri principi : esortò intanto la repubblica a costanza e coraggio. A Carlo IX re di Francia mandò il papa le più calde sollecitazioni, per mezzo del suo nunzio residente colà, esortandolo ad entrare nella lega, che progettavasi. Questo principe non ricusava assolutamente : soltanto diceva, che voleva prima conoscere le intenzioni delle altre potenze, e che a motivo dell’ antica amicizia con la Porta ottomana, non poteva ad altro per allora obbligarsi se non che a mandare a Costantinopoli un ambasciatore per conciliare le nascenti vertenze. E queste medesime dichiarazioni, in mezzo all’ ampollosità di mille proteste di amicizia e di attaccamento, faceva Carlo IX all’ ambasciatore veneziano in Parigi, e per mezzo dell’ ambasciatore suo in Venezia le faceva ripetere al senato. Ma non parve di sua convenienza al senato l’approfittarne. Meglio disposti a giovare efficacemente trovaronsi i piccoli signori d’Italia; perciocché il duca di Urbino offerì al servizio dei veneziani e sé medesimo e i suoi stati ducali ; il duca di Savoja la sua marina ; il gran duca di Toscana, Cosimo de’ Medici, tutte le