358 LIBRO XXXV, CAPO XVI. » Almain, ¡1 cardinale Fiorentino, l’abate Panormilano, il cardinale » Cusano, Alfonso Tostato. Ma che vai cercar autori ? mentre se » vi è chi scriva in favor del concilio vien subito proibito ? » L’ abate Panormitano è celeberrimo tra li canonisti ado-» prati ed allegali dalla corte di Roma dove le opere sue sono » in stima ( Io dirò liberamente ) più di qualsivoglia scrittore ; » nondimeno la parte particolare, in cui si contiene quest' opinione » si ha ivi per proibita, restando le altre in somma venerazione. » Non hanno avuto ardire di proibire il cardinale Cusano, poiché » lo tengono per martire ; ma 1’ hanno sospeso, cioè ordinato che » più non si stampi. Disse bene colui : Non oportet scribere in • eum qui potest prohibere. » Conchiudo, che per esempio di tanti principi e della me-» desima Serenità vostra, se si giudicherà bene l’appellare, non » debbesi restar di farlo, perchè la superiorità del papa sopra il » concilio abbia qualche fondamento, nè per timore della bolla » In Coena Domini. » CAPO XVI. Conseguenze dell’ editto ducale. Benché il Sarpi consigliasse con questa sua consulta 1’ appellazione dal monitorio papale; pure non fu appellato. La repubblica riputossi paga abbastanza di avere promulgato 1’ editto, di cui ho portato poco addietro il tenore. La prima conseguenza della quale promulgazione si fu, che il nunzio apostolico, due giorni dopo, prese commiato dalla Signoria, dichiarando di averne avuto espresso comando dal papa. Ed inoltre quattro gesuiti (1) vennero quel dì medesimo alla presenza del doge ed annunziarongli, che nell’atto di ricevere 1’ ordine ducale di non sospendere l’esercizio (i) Erano essi : il p. Bernardino Senese, il p. Antonio Possevino, il p. Giovanni Barone, ed il p. Giovanni Gentes.