anno 1574. 201 d’arie, e principalmente il Temanzn, dotto biografo degli architetti e scultori veneziani (1), gli tributarono onorevoli encomii. La scollura del monumento, che chiude l’epigrafe, è descritta dal valoroso illustratore del ducale palazzo, Francesco Zanotto, colle seguenti parole (2): «La iscrizione è chiusa da un riquadro ornatis-» simo, e la base di essa, che ai fianchi termina in voluta con » leste volanti alle estremità, mostra nel centro un’ aquila ad ali » espanse, nel cui petto sono sculti i tre gigli di Francia. La base » descritta sorregge due cariatidi, composte in allo gentile, cd » ambe in azione di coronarsi il capo con aureo serto. Anzi ad » esse piuttosto il nome converrebbe di Fame, se avessero ali, » non prestando esse uffizio alcuno servile; sernlo la cimasa legala » al riquadro, e, sebbene sporgente colle volute fino a sovrastare » al capo delle stesse figure, è però sostenuta solo dal ripetuto ri- • quadro. — La cimasa notala si adorna nel mezzo con una lesta > leonina, dalle cui fauci escono e si dilatano due festoni di fiori • e di frulla, che passando di retro alle dette volute, ricompari-» scono poi al dorso delle medesime, ornalo di mascheroni, i quali » stringono fra labbri i capi dei festoni descritti. Forma cima • finale alla lapide due Genietti, con ali aperte ; i quali seduti sul • riquadro posano ambe mani sulla nicchia chiudente la testa del » leone anzidetto. » Non devo qui lasciare inosservata un'inesattezza del traduttore italiano del Laugier, perciocché notevolissima e di fatto. Egli disse, colesta iscrizione essersi falla scolpire in marmo sult alto della Sala maggiore del palazzo ducale (3) : seppure non vogliasi credere sfuggito in queste parole uno sbaglio tipografico, ponendovi Sala, invece di Scala. L’iscrizione e il monumento furono collocati sin (i) farla ili quello monumento lo stesso Vittoria nelle sue Memorie originali, che si conservavano un tempo nel monastero di santo Zaccaria, ed oggidì sono nel pubblico archivio. Ved. l’erudito Zanotto, nel VOL. IX. suo Palazzo ducale, nell’ illustrazione di questo monumento medesimo, lav.XXXIV. (2) Tav. XXXIV del Palazzo ducale. (5) Ved. 1’ ediz. ita), di Venezia 1 j68, pag. 295 del tom. X. 26