6 LIBRO XU, CiPO I. senza cantare il Te Deum (1). Alla non misurata invettiva contro di lui aggiunse il Correr un’ accusa formale, susseguita dalla proposizione di spogliarlo della sua dignità, dicendo, che, invece di conferirgli onori, era d’uopo citarlo a rendere conto della sua condotta, perciocché i regali, che aveva avuto dal visir, spargevano dubbii sulla purezza del suo disinteresse e dell’ onor suo. E qui convien sapere, che il Correr ambiva la carica di Avo-gador di comun, alla quale per la sua non matura età non opinavano gli attempati gentiluomini di doverlo per anco promuovere. Egli aveva dalla sua parte molti de* coetanei, i quali, applaudendo alla franchezza di lui nel biasimare un uomo di tanta riputazione, qual era il Morosini, votarono nell’ indomani a suo favore, sicché a preferenza di Francesco Foscari ottenne la carica desiderala. Secondo la forma della veneziana legislazione, la proposta del Correr non polevasi riputare accusa ; ma soltanto induceva la necessità di porre a voti 1’ argomento, per decidere se fosse o no da trattarsi. Due partiti erano sorti allora nel gran Consiglio : perchè gli amici ed ammiratori del Morosini, tra cui erano tutti i senatori ed i più gravi patrizi, si compiacevano di un’ accusa che vedevano insussistente e che sarebbe stata apportatrice di maggior gloria all’ accusato ; e gli avversami invece si lusingavano di poterlo con essa svergognare : perciò la proposta fu accettata senza contrasto. E dopo questo primo tentativo del Correr, felicemente riuscitogli, avvenne che nell’ indomani foss’ egli, con universale stupore, promosso alla carica di Avo-gadore. Insignito pertanto di questa autorità, non ebbe più riguardo a frenare l’invidia sua contro l’eroe di Candia, e lo accusò allora di mala amministrazione e di abuso di potere nel conchiudere quella pace (2). E fu in lui finezza di malignità il portar quest’ accusa (i) È vero, non fu cantato il Te Deum; (2) L’ arringa Jet Correr contro il 1M0- rna il senato ( dice il Valier ) non volle che rosini, come anche la difesa di ini, pronun- si cantasse, u per non mostrar al mondo iiata, come dirò di poi, dal Sagredo, fu » alcun testitiionio di sodisfattione e che stampata in Venezia nel 1833, per cura del » la necessità delle cose fatte e irretratli- Talento letterato Bartolomeo Gamba. « bili haveva dal» motivo al d«creto. n