72 univo XM, capo xxiii. punte, ed alcune batterie furono disposte in luoghi opportuni per tormentare gli assediati a fuoco di bomba : e galere e navi furono appostate a guardia per impedire alla piazza qualunque assistenza dalla parte del mare. Intanto una divisione della flotta, mandata dal Morosini ad incontrare il convoglio, che aspeltavasi da Venezia, s’ abbattè in alcuni legni barbareschi, i quali assalirono una galera alquanto discosta dalle altre, e la predarono. E poco dopo in una fazione navale vicino alle mura del borgo di Malvasia, vi mori colpito da una cannonata il capitano straordinario delle navi Lorenzo Venier. S’inoltrava la stagione ed avvicinavasi il verno : perciò il doge capitan generale aveva deliberato di condurre Tarmata nell’Arcipelago, lasciando al blocco di Malvasia alcune navi e galere: ma i venti, che soffiavano contrarii, e la febbre, che gli sopravvenne, lo costrinse a trattenervi^ ancora. Era giunto all’ armata pochi di avanti Gerolamo Cornaro, già generale di Dalmazia, ed ora provveditor generale da mare : perciò il Morosini, bisognoso «li curare la propria salute, prese la risoluzione di ritornare a Venezia. Parti dunque la sera de’ 15 settembre accompagnato da quattro galere veneziane e dalle maltesi : queste dovevano far sosta al Saseno. Giunse a Spala-tro il dì 1.° ottobre: vi si fermò per l’ordinaria quarantena a tenore delle leggi del magistrato di sanità. Giunto a Venezia il giorno 11 gennaro 1690, fu incontrato a Lido dal bucintoro, che lo condusse alla piazza di san Marco tra il rimbombo delle artiglierie e lo squillo marziale delle trombe e il suono festevole dei sacri bronzi, a cui facevano eco sonoro le acclamazioni di tutto il popolo. Nel dì medesimo fu compiuta la solenne ceremonia della sua incoronazione: ricevè le congratulazioni di tutte le magistrature, di tutti gli ordini dello stalo : ed egli, animato di ardente zelo per la gloria della patria, attestava ad ognuno il suo dispiacere di avere dovuto interromperne i servigi, a motivo della sua indebolita salute.