avno 1691. 77 volta di Durazzo. E mentre slavano i nostri per eseguirvi lo sbarco, vedendone troppo difficile il cimento per le molle genti, clic vi avevano mandate i turchi ad impedirlo, il Cornat o deliberò di ritornare alla Vallona. Quivi giunto, in sulla line di settembre, cadde malato di febbre acuta, ed in capo ad otto giurai mori. Le operazioni della flotta, rimasta senza capo, rimasero perciò sospese, lincile dal senato ne fosse stabilito il successore. Questi fu Domenico Mocenigo.il quale, giunto appena alla Vallona, e veduto il grandioso apparalo di forze, con cui voleva accingersi il visir a ricuperarla, prese il partito, senza prima interpellarne il senato, di smantellarne le fortificazioni e di abbandonarla. CAPO XXVI. / veneziani vanno ad assediare la Canea. Liberalo da questo impiccio, (enne consiglio di guerra e passò a rivedere le piazze della Morea: le trovò in ottimo stalo di tranquillità e di difesa. In questo framezzo era morto a Costantinopoli il sultano Solimano III, ed oragli stato sostituito, per l’influenza del visir, il proprio fratello Achmet II. Ma le cose dei turchi nell’ Ungheria procedevano in modo assai svantaggioso. L’ esercito di loro era stato attaccalo dal principe di ISaden presso a Salankmenk c sulle rive del Danubio era slato sconfitto : al visir un colpo di cannone aveva portalo via la lesta : gl’ imperiali ottennero una compiuta villoria. Questi falli rianimarono la speranza dei veneziani. Il senato nel 1691 scrisse al suo capitano generale Mocenigo, per esortarlo a tentare contro il nemico qualche impresa rilevante, per cui togliere ai turchi il tempo di riaversi dalla costernazione, in cui li aveva gettali la sconfitta ricevuta nell Ungheria. Si lenne adunque consiglio di guerra, e si proposero quattro progetti: si parlò di Scio, di Metelino, di Xegropontc e della Canea. Le due prime imprese parvero facili ;