XXIX. 13! Alcune parole in favor dell’ Asino. (Parafrasi d’un testo straniero). Eli’ è una corbelleria, un ghiribizzo forse, ma io amo e stimo gli asini. In fatto d’ amore uno non dee maravigliarsi di nulla, si vedono amori tanto straordinarii! Poi gli asini non sono amati e tenuti in pregio da me solamente. Il loro credito risale a tempi antichissimi, e fu già tempo in cui gli asini erano riveriti, onorati e tirati su fin nelle cattedre (*). Io pure ambii quell’ onore, ma non mi tirarono in su, rimasi in terra. Vi fu un digesto pegli asini: nos acci-pianius pecuniam ec., e in altri tempi gli asini erano fino tenuti per indovini. In quella età non andavano a piedi, si portavano in carrozza, e lasciavano mangiare il selvatico cardo a’ loro famigli. Quell’ era il bel tempo degli asini. Oggi la loro condizione è ben cangiata, e invero non posso comprendere tale rovescio. Dopo esser saliti si in alto, come son caduti sì abbasso ? Si dice che gli asini sono sciocchi. Sciocchi gli asini ? Voi non li conoscete. O Secoli trascorsi, secoli barbari. V Jpp., Voi. IV. 8