273 nè furono esatti; giudicheremo in altra occasione da noi. Ora con naturai transizione si passa dal sesso più forte al sesso più gentile, il che non è già dire più debole come domanderebbe l’esattezza dell’antitesi, e ciò a bello studio, a scanso di equivoci, e di male interpretazioni. La Fenice ha madamigella Strepponi, la Strepponi che si conosce e passò una stagione di glorie questo autunno in s. Benedetto. Questo è quanto al suo passato: quanto al suo presente e al suo avvenire, ne saremo profeti dopo 1’ e-vento; diremo per intanto che fu molto applaudita nella sua cavatina, e applaudita pure, però un po’meno, nelle sue variazioni, e anche altrove. Con la Strepponi finisce la parte delle donne alla Fenice: s. Benedetto è più ricco, più vario, n’ ha due: un soprano, la Michel, bellissima giovane, e buona cantante, che meritò molti applausi, e qui s’ intende pel canto, per la perizia dell’ arte, e la Carraro contralto di gran polso, eh’ ha bellissima voce, e in alcun punto entusiastò gli spettatori. Dopo 1’ elenco di nomi sì onorevoli, e di sì chiare virtù, certo non mancheranno censori i quali vorranno trovarmi in contraddizione con me medesimo, poiché dissi che gli spettacoli ebbero un esito così diverso. Confesso che sono cose che non si ca- 16*