a 4° scena, e la stretta del primo coro è come la mes-saggiera delle bellezze che debbono quindi svolgersi nel rimanente dell’ opera. Fino da questo punto cominciò a chiamarsi il maestro. Tutta la introduzione è sparsa di queste vivaci melodie, di questi accordi ingegnosi e variati come in i-specie a quell’ I miei scherzi son scherzi innocenti dell’ adagio dell’ aria del basso cantante, nel coro che ne precede la cabaletta e quindi nelle strette e dell’aria del buffo, e del duetto tra questo e il basso cantante; duetto che fece effetto e ne avrebbe fatto anche maggiore se nella condotta non somigliasse forse un po’troppo a quel- lo della pistola. Ma il pezzo musicale veramente d’ effetto è nel prim’ atto il terzetto, eh’ ha per tempo di mezzo quella barcaruola di cui abbiatn già toccato, e la quale accompagnata nella prima parte da un semplice arpeggio, termina con un trio a piena orchestra che £a gradevolissima impressione. Pari ad effetto a questo bel luogo è il notturnino del second’atto, il cui primo tempo è un adagio replicato dal tenore, dal basso e dal soprano, e che termina poi in un canone a cui prendono parte anche 1’ altra voce di basso, il buffo comico, e gli strumenti da fiato eh’ entrano con bellissima armonia e melodia. Fra’ più