2(i0 libro xLiii, capo ìv. • «la quattro colonne rosse, et ivi è inscritto il suo cpitalfio fatto da • esso, che cosi dice : » Frigida Francis« lapis me tegit ossa Petrarchae. Suscipe Virgo Parens animasi, sate virgine parce Fbssaqle JAM terris, coeli requiescat in arce. Alla vicaria stessa di Arquà apparteneva anche il villaggio di Abano, rinomatissimo per le sue acque termali, del cui genere sono anche quelle di Montagnone, di sant’ Elena, di Monte Grotto, di Monte Orione, ed altre nello stesso distretto. — Mirano, grossa terra di antica origine bensì, ma di poca importanza, era la quinta vicarìa del territorio padovano. Apparteneva, come luogo di frontiera, nel 123:2 ai padovani, i quali anzi nel 1272 ne accrebbero le fortificazioni. Queste nel 1320 furono distrutte da Cane della Scala : cinque anni dopo, fu dichiarala castello, assoggettato alla giurisdizione criminale della famiglia Pcraga. ÌNel 140i> diventò dei veneziani. —Oriago,che confinava col territorio del dogado, era antica terra, nominata Aurc-liaco,poco discosta da Lizza Fusina. Era precisamente al margine della laguna, come ce lo attesta il vero suo nome Oralacus, cangiato poscia in Aureliaco ed in (ine corrotto nell odierno di Oriago: qui pure fissò la repubblica, quando ne diventò padrona, la residenza di un suo vicario, eletto, siccome gli altri della provincia, dal consiglio di Padova. IV. Della provincia vicentina. In podestarìe e vicarìe similmente era divisa anche la provincia vicentina. Vicenza n’ era la primaria, insignita perciò di particolari prerogative a differenza delle altre. Aneli’ essa, al pari della padovana, passò in potere della repubblica di Venezia ne’ primi anni del secolo XV. Nè mi fermerò a dire dell’ origine della città o di altre sue particolari vicende, che non hanno punto di che fare colla presente descrizione dei veneziani possedimenti. Dirò soltanto, che Vicenza fu soggetta a Roma sino all’ invasione di Attila; che fu devastata