entusiasmo, sono la cavatina della donna ov’ha una cabaletta sublime per l’ispirazione, e leggiadrissima di novità; un duetto fra il basso ed il tenore di grand’ effetto, più per una certa novità di condotta e di forma, che per 1’ eleganza del pensiero. L’ andante del finale, un lungo e vario duetto della parte seconda, T aria del tenore, e la scena e grand’ aria della donna nella terza parte furono altri immaginosi e leggiadri concepimenti, che saranno gustati anche più in progresso, quando e gli attori sene saranno maggiormente impratichiti, e il nostro orecchio, vinto da tante novità, se ne sarà alcun poco assuefatto. L’ Unglier nella sua parte d’Antonina moglie di Belisario fu nuova e sublime nell’ azione, mirabile nel canto. Salvadorì, Belisario, e Pasinij Alamiro, si sollevarono all’altezza dei più grandi attori: il Pasini in ispecie dispiegò anzi un talento che non avremmo dalle prime rappresentazioni nè men sospettato: tanto è il potere d’una bella musica,e l’ingegno del maestro è cote, favilla all’ingegno decantanti I Anche la Vi'al, Irene, nobilissima natura di personaggio, ideato dal poeta, ebbe alcun punto fortunato, e fu a parte delle glorie dei suoi compagni. I quali tutti insieme col maestro, è quasi inutile il dirlo, furono chiamati da una sola voce, quella di tutto il pubblico sul proscenio, ove notain-