I{()0 LIBRO XLIII, CAPO XV. • interessi. La decisione del papa non era pulito lesiva, conservava a » loro la sedia, e la facoltà di eleggervi, ma il patriarca veneto non » doveva più ampliare la sua giurisdizione spirituale sul Friuli » austriaco, la qual perdita offendeva in niente la potestà della re- • pubblica. Con tutto ciò fu tanta la sua prevenzione o la sua ingiu-» stizia, che dichiarò che il pontefice, 1’ arbitrio del quale era stalo • invocato dalle due parti, non aveva il diritto di decidere cosi ; che » non poteva mutare i termini di una sede vescovile senza il con-» corso della potestà laica : e a sostegno delle loro querele, che » indiscretamente sparsero per tutte le corli, come se fosse cosa da • versarvi sopra, richiamarono il loro ambasciatore da Roma, li-» cenziarono il nunzio da Venezia, ed armarono due vascelli, che » parcano destinati ad assaltare Ancona. Benedetto fe’ risolvere tutte • quelle minaccie in fumo, dichiarando clic 1’ arbitrio aveva egli » accettato pregalo dai due governi, i quali poteano a posta loro » aderirvi o no c però il senato se la intendesse con la corte di » Vienna. Allora non fu più possibile di sostenere il contrasto con » uguale alterezza. La Francia s’interpose. La corte di Vienna, co-» glicndo il punto della difficoltà mossa dai veneziani di soltomcl-» tersi al lodo del papa, chiese clic il patriarcato si sopprimesse, e • vi fossero due arcivescovi 1’ uno nel Friuli austriaco, 1’ altro nel • veneziano : convennero. Per lai modo il patriarcato di Aquilca si • formò ne’ due arcivescovadi d’Udine e di Gorizia. La repubblica » dimostrò il suo risentimento contro la romana curia, ravvivando » alcune antiche leggi sull' abuso delle dispense c delle indulgenze. » Il papa instò perchè si Avocassero. L'abate di Bernis, che antbi-» va il cardinalato, e l’abate di Villesocalf succedutogli nell’amba- • scoria francese a Venezia e pur ora provveduto di una ricca aba- • zia pel patrocinio della Santa Sedia, non pretermisero cosa alcuna • per far riuscire il desiderio di lei. Interposero anche l’autorità del • loro principe ; il decreto fu sospeso, ma per soli quattro mesi, e ciò » ch’era stato ricusato al re di Francia fu acconsentilo alle istanze » del nuovo papa Clemente XIII che era veneziano: né larepubblica