SCOLI ULTIMI CIMQCAJt’ ANNI 46 I a sedici giovani per due anni. Chi non avea fatto un corso in questa scuola e sostenuto un esame pratico coll’ intervento di due capitani, non otteneva la patente di capitano ; nè salpar poteva un bastimento con diciassette uomini di equipaggio, se non era fornito di un giovane, col titolo di cadetto, ammaestrato in questa scuola. E nell’ arsenale tenevasi pure una scuola di studi matematici, cioè di aritmetica numerica e letterale, di geometria piana c solida, di trigonometria piana, di teorica delle curve, di meccanica, d’ idrostatica, di idraulica, di costruzioni navali, ed altresì delle lingue inglese c francese, e del disegno sì piano che prospettico. Tutte le quali sapientissime provvidenze per la educazione in Venezia non ¡smentiscono appieno le ridicolosissime babbuassaggini e le calunniatrici imposture esposte nelle Memorie storiche, di cui si tratta? E non mostrano esse il mal talento di chi le scrisse, per ¡screditare e coprir di vergogna la patria V Nulla poi dirò della sfacciataggine di aver citato a rovescio la testimonianza del Meschini : ne basti il già recato confronto, che ne fece lo Zanotto (1). Ma lasciando pur da parte per un momento tutte queste osservazioni, vorrei mi si dicesse qual conseguenza n’ abbia quinci voluto dedurre 1’ autore delle Memorie, per ¡stabilire colesta educazione come una causa della caduta della Repubblica di Venezia. Il suo progetto è di far credere ignoranti e viziosi tutti i nobili, i preti, gli artigiani, i padri di famiglia, gli educatori, in somma tutta quanta Venezia. Gli argomenti, che provano troppo, in buona logica, non provano nulla. Supposta tanta ignoranza in ogni classe di persone, come avrebbero potuto venire in luce, in quegli ultimi cinquant’ anni, tante onorevoli produzioni in ogni genere di letteratura ; tanti saggi regolamenti nella pubblica amministrazione, dei quali ci fanno fede non dubbia i registri e i libri delle sovrane magistrature ? Che ridicolezza non è mai quella, di cui fa sì gran conto l’autore delle Memorie (2), perché suggeritagli dal faltoruccio Ballarmi ? Facea gran caso costui, che (I) Pag. 43«j (i) Pag Gì. annui ¡1.