ANNO 1718. 239 c là, quando ebbi occasione ili commemorare la fondazione dei con-venli o dei monasteri, che in ognuna di esse esistevano. Verrò pertanto commemorando ora, corredate di qualche storica notizia, le podeslarie, che formavano il dogado propriamente detto. Murano. Diccvasi dagli antichi Muriamoli ed Amorianum : era una delle più popolate isole della consociazione veneziana : godeva i privilegi e i diritti di città : apparteneva alla diocesi di Torcello, e nella decadenza di quella diventò anzi il luogo della residenza del vescovo. Comprendeva quattro parrocchie: oggidì ne comprende due soltanto. Quella di santa Maria e Donalo godeva c gode la prerogativa di chiesa matrice : essa dal Temanza é riputata opera di antichissimo lavoro, forse anteriore alla basilica di san Marco. Molli monasteri altresì esistevano in quest’ isola : oggi non ve n’ ha clic uno solo di suore agostiniane. Essa fu sempre celebre per le fabbriche de’ vetri, e di qua molle altre nazioni ne appresero 1’ arte (1). Per molto tempo fu Murano riputala come un tulio con Venezia ed apparteneva al sestiere di Cannaregio : ma sopra la polizia interna del-l'isola vegliava il collegio de’ Siynori di notte al criminale. Nel 1271, fu sostituito a questa magistratura un apposito podestà (2), il quale rappresentava il governo ; ma nella sua particolare economia l’isola governavasi da sé, per mezzo di due consigli, maggiore e minore, e de’suoi proprii statuti compilati nel 1513. Di questi consigli il maggiore era composto di trenta cittadini, i quali dovevano essere cambiali ogni cinque anni ; finché poi nel 1546 il senato, per ovviare alle fazioni, che non di rado formavansi, decretò, eh’ esso venisse formato di tutti i cittadini abili a comporlo, dell’ età di trenta-cinque anni, uno per famiglia. Per la validità poi degli atti era necessario, che vi fossero intervenuti almeno cento consiglieri. Nessun nobile veneziano poteva appartenervi né aver diritto di suflragio, tranne il podestà, che di tempo in tempo vi avesse avuto la suprema (i) Ved. ciò die ne dissi nella pag. 3o (2) Se ne troia il decreto nel lib. Bi-del tol. Ili. frons del M. C. a cari. 60 e 03.