i|68 LIBRO XL1V, CAPO IV. » chiudere tale strada alla fortuna, s’ella voluto avesse venire a casa * di loro. Era la più nuova stravaganza del mondo il vedere ed udire » uomini e donne fare gli strologhi per sapere quai numeri benefi-» ciati avessero ad uscire al lotto. Non e’ era ragnatelo che uscito » fosse dal bucolino, non mosca, non insetto che ronzato avesse per » l’aria, che significato non avesse qualche cosa pel lotto. Ogni » cartuccia trovala per via era augurio, gli starnuti auspizii; l'uno » all’ altro domandava quello eli’ egli sognalo avesse la notte, e chi • non sognava, non aveva creanza, nè carila, perchè non aiutava il » prossimo ad illuminarsi: chi si sognava di agnelli giuocava il cin-» quantotto, chi di orsi l’ottantotto, chi di mandorlato 1’ otto (1), in » somma era ritornata nella sua interezza la pazza età delle divi-» nazioni. • Anche le villeggiature veneziane del Terraglio da Mestre a Treviso, e lungh’esso il Brenta da Fusina a Padova, entrano in queste ¡Memorie ad accrescere il numero delle emise della caduta della Repubblica ; non per altro, cred’ io, che per poler somministrare materia all’ autore da empire altre sette pagine del suo libro, colla enumerazione dei varii palagi, e del lusso principesco, chi vi regnava. Famiglie nobili, illustri, doviziose, che a diporto vi andavano, non già per novità di grandezza immaginala da loro, ma por continuazione della domestica sontuosità dei loro antenati, dovevano contenersi e trattarsi con villica frugalità e con esosa spilorceria ? Le pingui ricchezze, che dalle vene dei facoltosi fluiscono, non sono forse quei bendici rigagnoli, clic ristorano e inafflano i circoscritti poderi delle medioori famiglie, e clic dissetano la povertà bisognosa ? Quale argomento dunque di biasimo, se i grandi vivevano e si trattavano da grandi ? Quale impulso, in quest’ ordine di sociale distribuzione, a cagionare la caduta della repubblica? L’autore però delle Memorie reputa abbastanza puntellato il suo ssftsmo coll’autorità (i) Se avessero sognato ti’ imposture« ili guazzabugli, «lì rapsodie, come fuori di sogno troviamo noi io coleste ìttmoric, chc numeri »Trebberò giuocato?...