1 52 M lì lift Xl.ll, CAPO IV. sveglialo gli altri principi confinanti ad interessarsi nella sua salvezza et ad unirsi alla difesa della causa comune. Che sarebbonsi impegnati e perduti i migliori soldati negli assedii delle piazze ; ed allora se fosse comparso 1* imperatore con poderosi eserciti, con (piali forze se gli avrebbe fatto argine e resistenza ? Forse co’seimoni, cogli egizii o co’tartari? Se insorgesse il polacco,se allarmato il moscovita inondasse le provincie bagnate dal mar Nero, abbracciando la congiuntura di ricuperare la fortezza di Assak, chi non resterebbe persuaso, clic attaccati da tante parti avrebbesi la confusione d’essere sforzati a ricevere la più dura legge da’vincitori? Doversi però riguardare 1’ unione de’ principi cristiani, come una cometa di tristo presagio, cd esservi delle profezie assai funeste per l’impero ottomano. Dimostrarlo quella legge sempre mantenutasi inviolabile, che non vi sia cosa vasta e potente, la quale finalmente non ceda agli insulti del tempo con qualche estrema sciagura per quell’occulto volere di Dio, che governa il mondo con quella regola, che il fine dell’ uno sia il principio dell’ altro. Essere perciò difficile l’intraprendere contro i veneziani con felicità sino alla sua perfezione, onde riuscire più a proposito il fermarsi accettando la mediazione dellini-peratore, con sicurezza di cogliere migliori vantaggi col trattato, che colf armi. » — Di uguale parere mostravasi anche la sultana Valedè, la quale esortava il gran signore suo figlio a dover pensare all’ esito finale : ed il muftì similmente adoperavasi a lutto suo potere per distort e Aemel dall’ intraprendere questa guerra. Ma per lo contrario il gran visir, uomo d’ animo feroce ed ostinalo, insisteva con fermezza nella sua risoluzione di prender l’armi; e perciò alle prudenti osservazioni dei pascià opponeva impaziente e sprezzante :— « eli’ era viltà, non giusto timore, il cercare la pace biasimando la guerra, mentre nell’ impero ottomano si trovavano le cose in sommo grado di vigore c di possanza : i gianizzeri di numero considerabile e pieni di coraggio, la cavalleria d’incomparabile intrepidezza, e tutti animati da ardentissimo desiderio di vedere la faccia dell’ inimico avvilito, c di far fronte a mezzo mondo. L' erario,