anno 1731—1758. 581 cannoni c soldati, c di vendere ad essi a modicissimo prezzo le occorrenti munizioni da guerra, per valersene all’ uopo : promise di conceder loro una vantaggiosa diminuzione de’ diritti di entrata c di uscita, clic dovevano pagare di volta in volta all’ erario : c persino di cooperare in parte con la pubblica cassa alla costruzione dei legni stessi. Accadde nel seguente anno 1758 un nuovo motivo di alterco tra la repubblica e la sublime Porta. Una (ciucca veneziana aveva dato fondo nelle acque di Dalmazia, non lungi da Antivari. I turchi fecero fuoco su di essa e ne ferirono alcuni de’ marinari. Ne reclamò tosto il senato contro quel pascià, il quale si giustificò dichiarando, eh’ egli non aveva avuto parte alcuna in quella violenza, e che queglino stessi, che n’ erano stati gli autori, avevano preso evidentemente un abbaglio, riputandola un legno o di Trieste o di Fiume ; giacche non di rado avveniva, che da quei due porli navigassero legni con bandiera veneziana, per poter insultare impunemente i sudditi ottomani. La scusa addotta aveva tutta 1’ apparenza di probabilità, perciocché i fatti di altre volte concorrevano a darne testimonianza : perciò il senato non volle progredire più oltre sul-1’ accaduto. In seguilo a questo fatto un legno veneziano fu attaccato da un vascello turco di Dulcigno, che portava bandiera di corsaro di Barbaria. Il veneziano si difese vigorosamente, finché gli fu possibile, dagli assalti dell’ aggressore ; ma alla fine stava per cadere. Accortosene il capilano del golfo per lo rumore del cannone, si affrettò ben tosto a soccorrerlo : e vi riuscì. Lo salvò, e poscia cacciò a picco il legno de’ dulcignotti. E insopportabile e nauseante la slealtà e 1’ arroganza, con che s’esprime il Darò (1) sul proposilo di questi avvenimenti, e li travvisa a suo modo, all unico fine di muovere a disprezzo gli animi contro la decadenza ed imbecillità della repubblica, quasiché divenuta (i) l.ib. XXXV, pag. tiQ dtl loro. Vili.