asino 1G90. 7S ricuperò la Servia, e conquistò Belgrado, la cui guarnigione di sci mila uomini fu passata a (il di spada. CAPO XXV. / veneziani si fanno padroni di Malvasia e della Vallona. Gerolamo Cornaro, assunto il comando dell’ armata affidatogli dal doge, che partiva per Venezia, esegui, sebbene senza verun vantaggio, il progetto del Morosini di far vela per 1’ Arcipelago. L' assedio intanto di Malvasia non fu interrotto. Finché durò il verno, le cose rimasero nello stato di prima : ma allo spuntare della buona stagione ricominciarono i nostri, con molta attività, le offese della piazza. Conoscevano impossibile la conquista di essa con la sola forza delle armi ; né altro mezzo vi si vedeva, per ottenerla, che l’assedio e la fame. Il Cornaro fece raddoppiare gli attacchi ; fece dare 1’ assalto ai borghi ; ma gli assalitori vi furono rispinli con la perdita di ottocento uomini. Navi e galere ed altri legni inferiori stavano disposti in siti opportuni, sicché da tulle le parti rimanessero chiusi i passi cd impediti i soccorsi. La guarnigione penuriava di vettovaglie : il capitan pascià, che aveva ordini rigorosi per tentare lo scioglimento di quell’ assedio, aveva noleggialo alcune navi per portargliene. Ma il Cornaro, che n’era stato avvisato, aveva staccato dalla flotta alcuni legni per dare ad esse la caccia. Gli assediati, su cui piovevano giorno e notte le palle e le bombe, erano ridotti alle più dure strettezze : mancavano loro non solo i viveri, ma anche le munizioni : perciò furono necessitali a chiedere capitolazione, la quale, dopo quattordici mesi di assedio, fu loro accordala il giorno 10 agosto. Ne furono i palli, che uscissero a beneplacito, salve le vite e le sostanze ; la guarnigione portasse con sé il bagaglio; tulli que’ che vi uscissero, fossero imbarcali e scortati sino a Candia. Vi uscirono mille dugenlo persone, Ira cui trecento uomini d’ arme. Rimasero in potere dei veneziani sessantotto cannoni, per la maggior parte di bronzo, e due mortari da bomba.