88 LIBRO XU, CAPO XXVII. seguenti paiole: « Per la funzione dell’imbarco appariva ne'pubblici » registri 1’ esemplare del praticato col doge Cristoforo Moro, quando » per la guerra sacra promossa dal pontefice Pio 11, si trasferì egli » l’anno litfift in Ancona. La mattina del giorno, che si è mento-» vato, raccoltosi nelle sale del collegio il senato co’ parenti ed amici » del doge, tutti co’ proprii loro vestiti purpurei, comparve esso ncl-» l’oratorio vicino in gran manto da capitan generale di finissimo » drappo broccato d’ oro, dove udita la consueta messa a voce bassa » discese nella chiesa ducale di san Marco. S’ avanzavano li carabi-» nieri, gli alabardieri di campagna con i fucili, i lor’ ajutanti, gli > alabardieri ordinarii con le alabarde, il mastro di stalla, ed il ca-» pitano degli alabardieri ; nella linea camminavano i trombetti, i » pifferi, ed i staffieri, tutti co’ gli altri tre ordini de’ lati a ricca li-» vrea pubblica di velluto crcmesi, fregiata con guerniinento d’oro. » Era poscia portata la croce, cui seguiva il clero di san Marco, cia-» scuno de’ canonici e il patriarca della città. Dipoi li banditori con ■ trombe e stendardi, cappe nere, scudieri, suggelli militari secondo » l’ordine de’ loro gradi, sergenti maggiori di battaglia, nobiltà di » terraferma, maggiordomo, i secretarj del senato con li ministri » ducali, il secretarlo del doge, che doveva servirlo in armata di » vice-cancellier grande, i generali ed il gran cancelliere. Preceduto » da i suddetti andava il doge in mezzo al nunzio c ambasciatore di » Francia, con molli paggi che gli sostenevan lo strascico. Succe-» devan la signoria, i procuratori di san Marco, li magistrati, i due » consiglieri accennali (1), il senato, chiudendo la fila i parenti e gli » amici. Calali tutti nel tempio, dal patriarca (2) fu celebrata messa » solenne e benedetto lo stendardo del doge. Cantato l’inno di gra-» zie uscì dal tempio lo stesso accompagnamento, e processional-» mente girò 1’ ampia piazza di san Marco, sempre mirabile per la • sua costruttura più vaga in quel dì per l’adornamento di macchine (i) Giorgio Henzon e>( Agostino Sa- (2) Allora era patriarca di Venezia gredo, i <|uali dolevano assisterlo ali ar- Giauallterto Badoaro. mata, come dirò in seguite