anno 1721. 371 a (ulte le dubbiezze e i sospetti sì della repubblica, che della corte imperiale, perciocché il sultano era invariabile nella sua risoluzione di voler osservare in tutta la sua pienezza il trattato di Pas-sarowìtz. Eppure, ad onta di tutte queste proleste, il gabinetto turco progettava un’invasione dell’Albania veneziana ; ed il progetto avrebbe avuto il suo adempimento se gli affari della Persia non vi avessero procurato una fortunata diversione. Imperciocché i presagi dei politici non riuscirono fallaci. Gl’ interessi di religione indussero il sultano a prendere parte attiva in favore del ribelle Mihr-Magmud, e sebbene gli eserciti non venissero alle mani, tuttavia la mediazione efficace del ministero ottomano ricompose gli affari per guisa, che il sofi potè ricuperare pacificamente il suo Irono, ed all’ usurpatore fu appena appena concesso un asilo di sicurezza negli stali del gran Signore. Questa riconciliazione conchiusa nel 1724, fece rinascere nei veneziani i sospetti e le angustie, che per due anni li avevano lasciati nella calma e nella sicurezza. E tanto più con ragione rinascevano, perchè i turchi non per anco disarmavano : s’ era anzi polulo scoprire, che il progetto dell’ invasione dell’ Albania veneziana era stalo posto di bel nuovo iu discussione. Tutlavolta, alle nuove rimostranze, che ne faceva 1’ ambasciatore imperiale, si replicavano le medesime proteste di amicizia e di pace. CAPO IX. Affari d’ Europa: situazione difficile dei veneziani. Gli avvenimenti, che nel complesso delle politiche relazioni delle varie potenze d’ Europa andavano a toccare le particolari situazioni di queste, tenevano in qualche angustia la repubblica di Venezia, circa il contegno da preferirsi onde mantenersi amica di tulle, senza dare ad alcuna il sospetto di parzialità. Lo scioglimento