584 i.iuno xliii, capo xi. Di questi lievi avvenimenti occupavasi la repubblica aldi fuori, nel mentre che al di dentro attendeva ai saggi regolamenti della sua domestica amministrazione. Le discordie tra i turchi c la Russia ; la guerra, che lo czar volle muovere a quelli ; le sollecitazioni dell’Austria alla repubblica, per impegnarla a mettersi dalla parte sua, nel mentre che voleva romperla con la Porta ; i movimenti degl’ imperiali sulle frontiere ottomane ; tuttociò non valse a muoverla dal suo sistema di neutralità. Al principe Pio, che risiedeva iu Venezia ambasciatore della corte di Vienna, rispose perciò, che la repubblica desiderava bensì di poter secondare i disegni dell’ imperatore, ma che s’ era fissata a non voler assumersi nessun impegno, se prima non avesse ottenuto sicurezze bastanti, onde non essere di bel nuovo esposta agl’ inconvenienti ed ai danni della precedente guerra coi turchi. L’ ambasciatore austriaco rinnovò le istanze ; ma poiché il senato aveva dichiarato, che in quest’ anno la repubblica non era in grado di porre in mare una flotta, egli si limitò a chiedere, clic le truppe veneziane attaccassero i turchi dalla parte della Dalmazia, nel tempo stesso, che gl’ imperiali li assalirebbero nella Bosnia. G mentre questi maneggi si facevano in Venezia, il ministero turco in Costantinopoli teneva frequenti conferenze col bailo della repubblica, a fine di sollecitarlo ad insistere presso il senato, perché non si unisse all' imperatore. Ma, più che le insinuazioui dei turchi, il suo sistema invariabile di neutralità io indusse a sottrarsi da qualunque impegno con la corte di Vienna. Tutlavolta e’ mi pare, che coleste sollecitazioni delle due corti possano dimostrare, eli’ essa godeva ancora una qualche stima, ned era già in quell’ abbiezione e disprezzo, in cui vorrebbero farla credere gli stranieri e non pochi persino dei nazionali, ciechi ed ingannati seguaci dell’ ingannatore Darù. Gli avvenimenti altrui negli anni 1758 e 1759 non distolsero punto il senato dalle sollecitudini sue, uniche e sole, del prosperamento e della tranquillità del suo commercio. Perciò con la corte di Vienna conchiuse un trattato commerciale, per cui era assicurato