an.™ 1686. *»7 diruppe da sbarco, sotto il comando del conte di Konigsmarck, ufii- 1 cialc svedese, erano state diligentemente reclutale. A quel tempo il Icapitan pascià stava occupato nell àssedio di Ciuciala : la quale notizia indusse il comandante generale Morosini ad affrettare la sua partenza con la flotta. Giunse infatti ben presto nel golfo di Corone. l\i sbarcò le sue truppe da terra per condurle ad attaccare il capitan pascià, che non se le aspettava. Sorpreso quindi e spaventato, Rilevò in fretta il campo e fuggi, lasciandovi sei pezzi di cannone. 1 inainoti ebbero ordine d’inseguirlo: lo raggiunsero e fecero buon numero di prigionieri. Il Morosini radunò il consiglio di guerra per concertare le mosse da farsi nella campagna di quest’ anno 1686 : fu risolto l’assedio di Navarino. Vi si accinsero adunque: ma presentatesi appena alla piazza le truppe veneziane, essa capitolò alla primissima intimazione, Ìcnza neppure incominciare la difesa. Tranne, clic all’ imboccatura lei porto, la fortezza nominata Navarino vecchio, la quale riusciva di grande ostacolo all’ ingresso in esso, si dispose a farvi resistenza: ma piantali contro le sue mura venti pezzi di cannone c diciotto ■nortari da bombe, il comandante veneziano la minacciò di bombardamento. Il scraschèr della provincia vi accorse per difenderla alla lesta di dieci mila uomini d’infanteria c di due mila di cavalleria. Gli andò incontro il conte di Konigsmarck con una porzione delle sue truppe : lo battè, lo fugò, gli tolse grande parte de’ suoi bagagli. Quindi nell’ indomani anche la fortezza fu costretta a capitolare. Erano queste piazze assai bene fomite di artiglierie, di munizioni, di vettovaglie. Alla custodia di esse il Morosini deputò rettori e provveditori : Pietro Grioui provveditore ed Antonio Antonini governatore delle armi in Navarino vecchio ; Pietro Basadonna provveditore straordinario c Stefano Lippomano provveditore ordinario in Navarino nuovo. Diede ordini pressanti e precisi al generale Cornaro, acciocché con tutta sollecitudine eseguisse gli opportuni ristauri delle due fortezze, perciocché importantissime per la loro situazione e pel copioso numero di artiglierie, che le guarnivano.