400 Mimo xuu, c\po xv. caso, il rinunzianle stabilisce sè stesso successore al suo beneficalo; mentre potrebbe continuare nel suo grado, senza farne rinunzia, sino al Icrminc della naturale sua vita. Nel secondo caso invece protrae, anche al di là di cotesto termine, P esercizio della sua dignità nella persona del beneficato da lui. Ma che può intendersene il Darù di coleste ecclesiastiche regole ? E quand’ anche se ne intendesse, ne polrebb’ egli Irarre profitto per deprimere la repubblica di Venezia? Si conchiuda adunque, che dal 1420, in cui acquistarono i veneziani la sovranità del Friuli, sino al 1593; cioè, per quasi due secoli ; non si trova indizio nè di contese, che da secoli esistessero tra la casa d’ Austria e la repubblica di Venezia, rispetto alla patriarchia di Aquilea; nè di costume antico della nomina dei patriarchi, alternamente fatta dai due governi ; nè di ve-run coadjutorc cappato dal clero paesano per averlo successore nel patriarcato. La prima volta, che si parlò di coadjutorc colla speranza di futura successione, fu nella decrepitezza del patriarca Giovanni Gri-mani, e gli fu concesso Francesco Barbaro, arcivescovo di Tiro, che ben presto gli fu successore, nel 1593. Questo pertanto, seppur vogliasi ammettere una convenzione, potrebb’ essere appena il primo alto, che avrebbe potuto darne impulso ; e (li qua forse potrebbero aver preso le mosse le esagerale contese, che da secoli esistevano tra la casa d’Austria c la repubblica di Venezia. E supposto pur, clic di qua cominciassero, dove sono cotanti secoli? Dal 1593 al 1749, in cui si portò questo aitare alla decisione di Roma, non sono che 156 anni. Eppure il Darù ne fece sussistere P argomento di contesa da secoli ! ! ! Ma si continui. In tutta la successione dei patriarchi dal 1595 sino al 1754 ; benché ognuno di questi di volta in volta si nominasse un coadjutorc con la speranza di futura successione e benché gravi disordini nella porzione di diocesi aquilejesc esistente sul territorio austriaco rendessero necessarii i più efficaci provvedimenti ; lullavolla non v’ ha indizio alcuno nè di antico costume , nè di