\n:n(> 16S9. (»9 immischialo, por mera rivalità contro il re Luigi XIV, nella lega di Ausburgo. Lo stesso sultano, ridotto nelle angustie, gli fece onorevoli proposizioni di pace; ma egli costantemente le ricusò. E le ricusò similmente la repubblica di Venezia, benché in altro tempo sarebbero stale riputate condizioni onorevoli. C A P O XXII. il sultano domanda la pare. Solimano III aveva in fatti spedito a Vienna, in sul principio dell’ anno 1689, due ambasciatori per trattare di questa pace ; Sul-fìcar effendi c Mauro Cordato. Questi presentarono all’ imperatore le lettere del sultano, le quali nello stesso tenore furono comunicate anche a Federigo Cornaro cavaliere, ambasciatore della repubblica, ed a Michele Racquoschi inviato straordinario del re di Polonia. Le condizioni di pace proposte dai turchi erano comprese in una proposizione alternativa : cioè, breve tregua ; ed in questo caso ognuno dei principi collegati tenesse i luoghi occupati in guerra, tranne la Transilvania, che sarebbe restituita alla Porta: oppure, quando si avesse a trattare di pace lunga, le fosse restituita una parte dell’occupato. Per la Polonia non cravi proposta alcuna, perciocché dicevasi non esservi sufficiente soggetto a trattare. E poiché ideputati imperiali e l’ambasciatore veneto insistevano, acciocché si proponesse anche per essa, gl’ incaricati turchi dopo lungo contrasto dichiararono, che avrebbero trattato per la piazza di Kaminietz. Alle proposizioni dei turchi fu risposto, non essere queste ammissibili, perché non accomodate allo stato attuale delle cose né alle giuste ragioni dei collegati ; e che perciò dovessero venire a più convenienti progetti. Ma eglino dichiararono di non mutare progetti : sollecitarono gli alleati ad esporre anch' essi le proprie domande. I deputati cesarei adunque ridussero a tre punti le loro pretensioni : Che fossero cedute tutte le proprietà, i popoli, i luoghi di