'97 nè vedere, ned esser veduto; invano era ricorso all’ aiuto del cannocchiale, per ravvicinare l’oggetto, che metteva il conto di ricercare, e inosservate e neglette rimanevano nell’ oscurità dei loro palchetti le belle, che ora colla eleganza delle vesti e colle grazie del loro sesso accrescono pregio e splendore ai nostri spettacoli. I progressi della civilità, ed i miglioramenti introdotti nel teatro, dovevano necessariamente condurre una rivoluzione anche in questa parte: si pensò d’illuminare il ricinto della platea, e gli stranieri principalmente gl’ Inglesi, si studiarono di ritrovare una luce, che potesse rischiararla, senza ingombro e bagliore. Rumford stesso non credè indegno delle sue meditazioni quest’argomento; ma sì gli uni che 1’ altro sopraffatti dalle difficoltà non ne trassero niente di buono, e rimasero senza effetto i lor tentativi. Il mezzo intanto il più ovvio che si affacciò alla mente di tutti fu quello di sospendere a mezz’ a-ria nella platea alcune lampane che tutta la illuminassero intorno. I Francesi e gl’ Inglesi ricevettero un tale sistema, e 1’ Italia, se non fu la prima, non fu tarda a seguirne 1’ esempio. La introduzione però delle moderne lampane non andò divisa da gravissimi incomodi. Ai terzi e quarti, ordini di fronte s’impose una erudel servitù; di quivi non puossi liberamente