anno 1718. 549 tluca, di cui aveva essa il diritto di elezione. Dal dominio degli esarci» passò a quello dei papi. Nell’ 882 fu donata ai suoi vescovi, i quali vi continuarono la sovranità sino al 1329. In quest’ anno ne diventarono padroni i marchesi d’ Esle, che vi si facevano rappresentare da un visconte : ad esso apparteneva il convocarvi il consiglio maggiore formato di soli cittadini originarli di Adria. Eravi un consiglio minore composto di dodici cittadini, ed il consolalo cui componevano venti altri cittadini (1). Nel secolo XV sofferse assai la città per le inondazioni del Po e dell’Adige: tutlavolla i duchi d’Este la rislaurarono, e la fortificarono sì bene, che potè nel 1482 sostenere valida resistenza contro le armi della repubblica, a cui finalmente si donò. La ricuperarono, tre anni dopo, i duchi e la ristorarono dai sofferti danni. Alla fine si donò di bel nuovo alla repubblica stabilmente nel 1509. Indarno tentarono i duchi di ricondurla al loro dominio, perchè gli adriesi inviarono ambasciatori al senato per ottenere assistenza : e l’ebbero. Vi andò podestà Leonardo Bembo con dieci legni armati a difesa di essa (2). Dopo quest’ epoca il governo di Adria pigliò nuova forma. Ebbe d’ allora in poi tre consigli; l’uno di dodici, tutti nobili di primo rango; il secondo di cinquantacinque, formato di nobili della classe de’ cittadini, il quale aveva il diritto di eleggere a tutte le cariche, e di aggregare stranieri alla cittadinanza originaria ;'il terzo dicevasi consiglio generale, e vi avevano accesso e nobili e popolari, nè radunavasi che una sola volta all’ anno. So-praintendente in principalità al governo di questa podestaria era un nobile veneziano col litoio di Podestà c capitano di tutto il Polesine di Adria. Fu detto e fu scritto, che questo pubblico rappresentante dipendesse dal Podestìi e Capitano del Polesine di Rovigo; e forse di qua nacque la vana pretensione dei rovigotti a volere la primazia (i) Scrisse Francesco Bocchi un diligente Catalogo dei giudici, visconti e luogotenenti, che sono stati al governo della città di Adria per conto de' marcimi Estensi e duchi di Ferrara; e que-▼Oli. ZI. sto si trova inserito uell.i Continuazione delle memorie degli uomini illustri della città di Jdria, stampate uel 1785 coi tipi di Simone Occhi in Venezia. (a) Ved. il Bembo, Stor. ven. nel lib. X. 32