170 UDRÒ XLII, CAPO IX. le galere distribuite in due squadre dovevano col cannone battere il campo, l’una al Mandracchio, 1’ altra alle Castrade, nel mentre che la città, la fortezza nuova e lo scoglio di Vido avrebbero scaricato senza posa le loro artiglierie addosso ai nemici. Questo assalto, nelle ore più quiete della notte, intrapreso da tanti lati, doveva certamente spaventare i turchi, metterli nella confusione, ed aprire la via a qualche vantaggio agli assediati. Gli scliiavoni entrati nella trinciera dei nemici, con la spada alla mano, trucidarono tutte le guardie, posero in fuga i piccoli corpi, che occupavano i posti avanzati, e vedendo inoltrarsi alcune brigate di turchi per affrontarli, stavano a piè fermo ad aspettarle. Ma nel mentre si azzuffavano coraggiosamente col nemico, sopravvennero dall’altro lato i tedeschi, i quali, senza conoscerli, li presero di schiena ad archibugiate e ne ammazzarono parecchi. Questo sinistro incidente costrinse i nostri a rientrare in città scemati di numero più per le armi dei compagni, che non per le offese dei nemici. Tutta-volta la sortila non riuscì inefficace, perchè preparò la strada a nuovi «avvenimenti. Deliberò il serascher di tentare un assalto generale della città, lusingandosi, che la sorpresa impetuosa spargerebbe lo sbigottimento nei difensori, e la perdita indispensabile di buon numero dei suoi assicurerebbe a lui la vittoria. La notte adunque del 18 agosto, fatti sbarcare a terra grossi corpi di soldatesche e posto in armi tutto il suo campo, dopo i convenuti segnali, cominciò con tanto furore l’assalto del rivellino di difesa al bastione di sant’ Antonio, che i tedeschi, a cui n’ era affidata la custodia, abbandonarono i loro posti e si rifugiarono nel castello nuovo. I turchi, diventati padroni del rivellino, vi alzarono il terreno sopra lo scarpone e vi piantarono trenta bandiere; poi si accinsero con ogni sforzo a scalare gli angoli bassi »Iella fortezza. Era evidente il pericolo di gravi sconcerti, perchè le milizie del presidio erano troppo sbigottite dalla violenza del-1’ assalto : ma non di meno, comparsi alle mura il generale Loredan, lo Schoulembourg, il provveditore Francesco Moro e tutù gli officiali