isso 1G91. 79 pascià di Candia seppe trovare il modo d’introdurre in Canea truppe fresche; e per riuscirvi fece attaccare le linee dei veneziani, acciocché impegnati nel combattimento da un lato, non avessero tempo d’impedire dall’altro l'ingresso a quelle. Ed il suo artificio ebbe felice riuscita, benché negli attacchi vi soffrisse non lievi danni. Le bombe, che piovevano giorno e notte nell’ assediata città, vi avevano incendiato quattro magazzini. Fu tentalo un assalto alle opere esteriori, che precedevano la mezza luna ; e furono prese : il quale avvenimento produsse impressione sì grande negli abitanti del luogo, che in folla accorsero ad offerire la loro servitù ed assistenza ai generali veneziani, perciocché prevedevano 1’ impossibilità della piazza a sostenersi più a lungo. IS’è riuscì infruttuoso quest’ atto: il capitano generale pose a profitto 1’ opera loro, per raddoppiare 1’ attività nei lavori. In seguito, anche la mezza luna fu attaccala e presa. Poi fu aperta larga breccia nella piazza, e sebbene la guarnigione con molto coraggio azzardasse due successive sortile, due volte fu valorosamente ricacciata in città. E già vedeva ormai vacillante la sorte sua; e già incominciava a mormorare di resa ; né altro per venire a questo passo aspettava, fuorché un ultimo assalto dei veneziani. Erano ridotte a tale stato le cose, quando il capitano generale convocò il consiglio di guerra, per deliberare sulle mosse di questo assedio : perciocché alcuni timori sulla sicurezza della Morea sorgevano ad intorbidare le attuali operazioni. « Il turbine che metteva in » tempesta i suoi pensieri, scrive lo storico Pietro Garzoni (1) con-» temporaneo, era il rumore di varie voci ed avvisi, clic alcune • truppe del seraschier contra la Morea staccatesi dall’ esercito fos-» sero penetrate sino a vista d’ Argo e di Napoli, quasi bloccata » restando la fortezza di Corinto; clic pochi giorni innanzi il capitan • bassà con ventidue galee da Patmos tirasse verso Slancino ; onde » temersi non lontano il trasporto ; e che fossero state udite molte » cannonate a Retiimo, indicanti l'arrivo di qualche rinforzo, che • supponevasi in Candia sotto la scorta del suo visire. » (i) Deir Ulor. Veti., lib. VII, pag. 486 della pari. I.