414 LIBRO .XLIII, CAPO XV. » attacco alla cattolica religione, cd ai successori di 3. Pietro ; clic » crediamo altresì che possano i sommi Pontefici gloriarsi d’ aver • mai sempre fallo quanl’ hanno potuto per li vantaggi d’ una rc-» pubblica, eh’ è l’onore d’Italia c 1’ antemurale contro la porta » Ottomana, d’averla anche teneramente amala, e sebbene con lutta » la buona fede, ci riconosciamo di gran lunga inferiore al merito » de' medesimi, possiamo però con ogni verità asserire d’averla » anche noi sempre teneramente amata, ed averne avuta sempre » ogni maggior stima, ed esser disposti a continuare sino che pia-» cerà al Signore di manlenerci in vita, avendo sempre avanti agli » occhi l’accomodamcnto seguito nel tempo e nelle massime de’con- • fini fra lo stalo Pontificio e lo stato Veneto. • Entrando però nel gravissimo affare d’Aquileja, diremo ; che • l’affare non è cominciato nel nostro pontificato, essendosene a lun-» go discorso ne’ pontificali di Urbano Vili c di tre Clementi X, » XI, XII. Diremo: clic restò senza conchiusionc, e che di qua è » derivato, clic tulio il peso, e tutta 1’ unione delle controversie è • caduta sopra le nostre spalle; del qual penoso e quasi intollerabile • peso ci sarcssinio ben volentieri liberali, se alzando gli occhi al • cielo, non avessimo veduta nell’altro mondo l’ira di Dio piombare • sopra di noi come rei d’ aver trascurata 1’ occasione di giovare » alle anime, per le quali siamo obbligali a spargere il sangue, e » clic sappiamo essere in attuai bisogno, anzi in positiva necessità » di soccorso. Ove per verità si creda, che queste siano esagera- > zioni, non essendo noi intrali in ballo, che dopo cssar ben infor-» mali del pericolo delle anime degli abitanti nella parte della diocesi » d’Aquileja sollo il dominio austriaco, attesoché, se avesse dovuto » baslnre, per 1’ effetto di cui si traila il sapere che senza veruna • colpa de’pastori, essendosi frapposti impedimenti insuperabili, le » pecore non hanno mai, per tanti c tanti anni, veduta la faccia né » mai intesa la voce del pastor loro, né provato il peso della sua » verga pastorale ; pecore, che certamente n’ hanno più bisogno » delle altre. ¡Se’tempi del nostro predecessore Clemente Vili