90 LIBRO XI.!, CAPO XXVIII. » presso al buccntoro c postosi a banda destra con li due consiglieri, » Francesco Mocenigo suo luogotenente generale, Andrea Pisani » commissario pagatore, Roberto Papafava suo commissario e co’ gli » eletti nobili in armata, ricevette e cortesemente corrispose a gli » inchini, che s’ usano sempre verso il capo della repubblica ; e al-» lora in modo di rispettoso congedo. Quando salpò il buccntoro dal » Lido con la signoria c senato rientratovi, da’ legni, che ivi ferma-» ronsi, fu con gran salva onorato ; ed il tloge se ne rimase allen-» dendo il tempo di battere i remi e partirsi. « Il giorno prima della partenza, il Morosini capitano generale aveva ricevuto dal senato le istruzioni, che gli erano state decretate; in poco dissimili dalle ordinarie della carica, a cui veniva destinato. La consulta deliberante era d’ordinario composta dal capitano generale e de’ quattro capi marittimi, che lo susseguono nel grado : ma in (juesta circostanza dovevano formarla invece il doge, i due consiglieri destinatigli a iianco, i quali furono Giorgio lìenzoned Agostino Sagrcdo, ed i due provveditori straordinario e ordinario dell’armata. Ed in quel giorno medesimo gli si erano presentali ad uno ad uno in collegio per congedarsi da lui con presagi felici i ministri dei principi : il nunzio apostolico nel compiere quest uffizio avevagli presentato un’affettuosissimo breve del papa. Gli stessi uffizi avevano praticati) i presidi e capi delle primarie magistrature della repubblica. G A P 0 XXVIII. Azioni del doye Morosini in questa spedizione : sua morte. Appena giunto il Morosini a Malvasia, raccolse tutta la flotla per incominciare le offese contro gli ottomani. Questi, ammaestrati dagli avvenimenti degli anni addietro, avevano inteso la necessità di fortificare le piazze del INegroponte e della Canea. Ed avevanle fortificate diligentemente per guisa, che il Morosini conobbe l’impossibilità, che vi era, d’ impadronirsene. Attese perciò a rinforzare le