104 LIBRO Xl,r, C.il'0 XXXIII. grosso corpo di cavalleria ; che costui aveva fallo spargere nella Morea de’ programmi sotloscrilti dal gran visir, nei quali promette-vasi a nome del sultano un’ amnistia generale agli abitanti del regno, purché prontamente fossero ritornati all’ ubbidienza ; che le sue commissioni portavano di portarsi contro Napoli di Romania e di porvi l’assedio di conserva col capitan pascià, il quale aveva l’incumbenza d’investire la piazza dalla parte del mare. Le truppe veneziane andarono contro il serascher, ch’ebbe l’imprudenza di uscire dai suoi trincieramenti per affrontarle. Il generale Stenau, che comandava la piccola armata terrestre della repubblica, dispose le sue genti in due linee, nel mezzo delle quali collocò quattro reggimenti di dalmati e di albanesi. 1 turchi assalirono contemporaneamente le due ali e vi cagionarono alquanto disordine : ma il valoroso Stenau oppose loro la sua fanteria tedesca, finse di voler attaccare il nemico di fronte ; poi girò velocemente la marcia sulla dritta, col progetto di occupare le colline, passare al borgo, ed assalirlo alle spalle. Se ne accorse il serascher e cercò d’impedirne la mossa col raddoppiare 1’ impeto suo sulle due ali dell’ armata veneziana : ma dall’ una e dall’ altra parte i turchi furono respinti con vigorosa fermezza ; sicché i nostri v’ ebbero il vantaggio. Durò il combattimento sino a notte: i turchi lasciarono sul campo di battaglia mille morti, tredici pezzi di cannone e grande quantità delle loro munizioni e dei bagagli. La cavalleria ungherese gl’ inseguì nella loro fuga precipitosa, ed uccise loro alquante centinaia di soldati della retroguardia. Ai veneziani costò questa vittoria trecento soli uomini tra morti e feriti. Assicurata cosi la tranquillità della Morea, il capitano generale vi lasciò a presidiarla il generale Stenau con sci mila uomini, ed andò con la sua fiotta in cerca dell’ armata navale degli ottomani. Egli aveva sotto il suo comando venti galere, sei galeazze e venti vascelli di linea. Costeggiò 1 isola di Andro e comparve alle viste di Scio, ove lusingavasi il’ incontrare il capitan pascià : ed eravi infatti e stava ancorato nel canale di Spalmadori con trenta buoni vascelli e