v»no 1686. fl9 rii capitolare. Kgli ottenne per sè e per la guarnigione gli onori militari e fu trasferito con tutta la sua gente sopra legni veneziani sulle ì’osle della Natòlia. Non si può esprimere l'esultanza, che cagionò in Venezia la notizia di tante conquiste nella Morea ; tanto più che la prosperità di queste inspirava nel senato la non lontana speranza di sovranità tu tutta quella vasta penisola, vedendo, che dopo la caduta di Napoli uli Romania concorrevano a gara tutte le castella c le terre secondarie ad assoggettarsi spontaneamente al dominio della Repubblica. Furono rese a Dio solenni azioni di grazie per la felice progressione dei faustissimi avvenimenti concessa alle armi veneziane ; ed in attestato solenne di pubblico gradimento il senato decretò al generale in capo Francesco Morosini il titolo di cavaliere della stola d’oro, coll’ag-kiuuta altresi di trasmetterlo ereditario in tutti i primogeniti della Mia famiglia. .VI generale konigsmarck mandò iu dono un bacino d’oro del valore di sei mila ducati, ed agli altri ufficiali accrebbe con sovrana munificenza gli stipendi ed accordò onorevoli avanzamenti nei rispettivi gradi della milizia. Non posso qui astenermi dal notare alcune inesattezze del Darò «• del Laugier, provenienti fuor di dubbio dalla poca conoscenza, che hanno della storia, che scrivono. Disse il Darù (1) che 1’ anno 1686 • incominciò colla dedizione dei due castelli di Navarino, delle città Ì ^ di Modone, di Argo, e poco appresso di Napoli di Romania capi- • tale della Morea. » Dalle cose, che ho narrato fin qui, sull’ appoggio dei nostri documenti e degli storici contemporanei, è chiaro, che i veneziani col valore delle armi ottennero quelle città, c non per dedizione. Disse il Laugier, che • il titolo di cavaliere, di cui Mo- • resini era insignito, fu reso ereditario nella sua famiglia, privilegio » distintissimo, perché era unico. » Due errori sono in queste parole: ■ il titolo di cavaliere, di cui Morosini era insignito, non fu reso cre-’A dilano nella sua famiglia, ma nei soli primogeniti della sua famiglia: (i) l’ag. 34 del tom. Viti. VOL. XI. 7