l$7 che ella è ¡1 nume dei timidi amori, degli amanti vergognosi e secreti, o dalla paura di sturbare quel sì placido sonno. E un gentile idillio, con cui il giovine pittore diè il primo passo nel diflì-cil sentiero, e per questo rispetto debb’ essere assai lodato. Scuola di Pittura. Appresso il bel quadro dell’ Elena giocata a’ dadi, opera già celebre del professor Politi, è un’altra più piccola tela che anche senza l’usata cartella, ben si conosce per opera dello stesso ardente pennello. A piè d’ una elee antica che empie delle giallicce sue fronde la parte superiore del quadro giace una bella penitente orando, e quasi in lei venga meno dal lungo disagio la forza, ma non cessi il fervore dell’ anima, si fa del braccio al tronco puntello. Ai tenerelli gi-nocchisono predella le radiche della pianta ospitale alquanto alte dal suolo, e al teschio che le posa dallato, alla croce verso alla quale inchina 1’ amoroso sembiante, ma più ancora alla compunzione e al dolore, che in quello le si dipinge, in essa ravvisi la bella penitente di Magdalo. Una rozza vesta le copre parte del seno, e le cinge la leggiadra persona, di cui fuor non trapela che la coscia sinistra. I digiuni e le lagrime non v App., roi. ir. io