ANNO 1718. 201 e Murat kam hanno adempito intieramente, oltre li sop radetti cecchini le altre parti delle loro condizioni e patti, non è stato di nuovo incluso nelle nobili capitolazioni, concesse dal defonto prefato padre, nè meno per tal effetto è stata loro recala molestia e disturbo, confermando li comandamenti rilasciali nel tempo delli sopranominali defonti : e mentre clic la repubblica di Venezia non presterà ajuto con parole, nè con falli, tanto per mare, quanto per terra a quelli che si trovano in inimicizia coll’ eccelso impero, non si abbia da trasgredire la seguita pace. XXII. » Negli affari della religione, osservandosi il modo delle antecedenti capitolazioni, sarà lecito all’ ambasciadorc di Venezia il portare le sue ulteriori istanze al soglio imperiale ed eccettuali gli articoli, che sono contrari al senso della presente capitolazione, sarà fermo e valido il contenuto nel traltato di pace di Carlowitz. XXIII. • Che nessuno delli sanzach-bei, subassì ed altri uffiziali dell'ec-celso imperio abbia ad inferir danni alli paesi, fortezze, borghi e genti della repubblica ; e se alcuno delli beilerì dipendenti dall’im-perial maestà, ed altri dell’ esercito inferissero alcun danno alli di lei paesi, fortezze, borghi c genti, sia con nobil comandamcnlo rimesso il danno che averanno fatto e castigato li delinquenti. Li mercanti ed altri uomini della repubblica di Venezia, capitando per mare e per terra al custodito dominio, non abbiano colle loro galere bastimenti ed altri piccoli navigli ad entrare all’ improvviso nelli porti della città di Costantinopoli, Galata e nell' Arabia in Alessandria del Cairo e nelli porti e stretti, che sono più a basso di Galli-poli, ma prima abbiano ad avvertire li castellani, e con loro permissione possano entrare, quando per altro non fossero necessitati da fortunevoli tempi, ovvero inseguiti da galeotte de’ leventi e non avessero altre scale da ricoverarsi : in tal caso possano entrare, ma, vol. xi. 26