72 LlBllO XLIX, CAPO XIII. duca Serbelloni. Nel più bello di un festino, clic davasi per allegrezza dell’ arrivo di lei, Buonaparte parti, per dare l’ultimo assalto a Mantova, sicuro della conquista di quella piazza. In questo mentre il generale Wurmser inaspettato discese tacitamente dal Tirolo e sconcertò tutto il piano di battaglia immaginato dal supremo comandante francese. I tedeschi rovesciarono in un batter d’ occhio tutti gli appostamenti nemici, che incontrarono per via ; sicché i francesi nella loro sorpresa furono costretti a levare 1’ assedio di Mantova. La notizia di questo avvenimento giunse gratissima a Venezia e faceva sperare felice un nuovo ordine di cose. I dispacci del provveditore generale e dei rappresentanti, eh’ erano in Verona, in Brescia, in Bergamo, ne narravano le più minute particolarità ; e sebbene dettati nel momento della confusione e dell’orgasmo, e senza che i fatti ne fossero diligentemente depurati ; tuttavia n’è commendevole e maravigliosa la precisione. CAPO XIII. E proposta alla repubblica uri alleanza con la Francia : la ricusa. Questo inaspettato rovescio di fortuna alle armi francesi rendeva sempre più necessario al Direttorio esecutivo un maneggio, intrapreso già sino dai primi di luglio, di un’ alleanza, per cui accrescere i nemici della Casa d’ Austria ed indebolirne quindi la potenza. Di questo maneggio è d’uopo far conoscere i fili, acciocché si conosca sempre più la sleale condotta della Francia, l’infedeltà di qualche traditore tra i nobili di Venezia, venduto al partito francese, e la lealtà in pari tempo della Repubblica nostra in conservarsi costante nell’ amicizia con la Casa d’Austria. L’affare fu intavolato a Costantinopoli ; fu maneggiato poscia a Madrid, dal principe della Pace, e contemporaneamente in Brescia da Buona-parle, ed in Venezia dal francese rappresentante Lallemenl. E per dirne con ordine incomincierò dal recare le comunicazioni secrete,