anno 1796. 43 » legge al vinto. Riflettute sul momento fra me stesso le commis-» sioni di VV. EE. centrate a solo uso di deslerità, tranquillità e • prudenza, non già di forza, mancante d’istruzioni ecc. ecc..... • dovei malgrado mio cedere alla violenza delle circostanze ecc..,. • Mi ripetè con tuono di assai per me mortificante indifferenza, che • egli poco si curava di quello fossi per determinarmi, che mi ripc- • teva le ultime sue intenzioni, che presentate, cioè, le truppe alle » porte, le mie resistenti direzioni gli avrebbero servito di segnale » per l'attacco: che vi pensassi. Così finì la trista conversazione; • ed io crederò di seguire le umane intenzioni di VV. EE., se al » giungere dell’ armata alle porte, non verrà opposta la forza per • entrare nella città, ecc. » Appena ritornato a Verona il provveditore generale, benché fossero di già le ore 5 di notte, diede le necessarie disposizioni ai pubblici rappresentanti, e particolarmente ai deputati della città, perchè ne prevenissero gli abitanti di tener chiuse le case e le botteghe, tranne qnellc dei commestibili e le osterie : prese in somma tutte le migliori precauzioni per impedire possibilmente le conseguenze dell’ audacia di una truppa vittoriosa e mal inclinala, benché Bonaparte avesse assicuralo che sarebbe mantenuta in tutta disciplina. Mandò a Castel nuovo farine e foraggi : ordinò, clic tutti i pistori raddoppiassero il loro lavoro di pane : fece trasportare nel deposito delle munizioni la polvere appartenente agli artiglieri urbani, i quali erano stanziati accanto alla casa Gazzola, dove aveva dimoralo il conte di Provenza, prevedendo di averla a vedere demolita e incendiata dal furore francese. In somma si pensò a rendere meno funesta 1’ imminente aggressione di chi, sotto simulale apparenze di amicizia, aveva sino allora mendicato, con la più rafGnala scaltrezza, insussistenti pretesti, per violare in territorio amico ed inerme i più sacri diritti dell’ altrui disprezzata I sovranità. Ed infatti entrò Buonaparte in Verona il dì 1.° giugno, ove, in opposizione alle dichiarazioni fatte da lui poco dianzi, furono ben