306 LIBRO L, CAPO XI. Lunardu Donà. Pietro Antonio Bembo. Marco Soranzo. Z. Alvise da Mosto. Zuanne Molili. Filippo Calbo. Gio. Antonio Buzzini. Alvise Pisani. Non Sottoscrìtti. Giulio Antonio Mussato. ì Zuanne Minollo. ( Guido Erizzo. ì Nicolò Vcndramin. f Giuseppe Priuli. ) Savj di Terraferma. Gerolamo Quirini. I Giambattista Corner. ) Il primo passo dei due nuovi commissionati Battaja e Donà fu di esigere dalla zecca una somma di 6000 zecchini. E intanto, nel dì 10 maggio, fu decretato il pronto imbarco delle truppe schiavone, le quali sarebbero state 1* unico antemurale a difesa di Venezia contro qualunque attacco straniero. E dopo ciò, i traditori, ponendo in opera or le minaccio or le lusinghe, non ad altro pensarono che a consumare il progetto di rovesciare la repubblica c dare in mano dei francesi Venezia. Tuttavolta il Buonaparte desiderava, che il Maggior Consiglio da per sè stesso distruggesse la nobiltà, creasse la democrazia e rinunziasse alla sovranità, perchè questa mutazione falla in tal guisa parevagli più solenne e più sicura. Perciò nel mentre che il Willetard ed i felloni destinali a trattare con lui lavoravano in Venezia la distruzione della repubblica ; il Buonaparte in Milano tra i conviti e le feste negoziava apertamente un trattato di rinunzia coi deputati di essa.